Tutte le famiglie che si apprestano ad andare a un matrimonio di amici o parenti con figli si dovranno informare se ci sarà presente un servizio di animazione per bambini, visto che si parla di circostanze particolari che possono essere complesse, anche se in teoria si parla di divertimento, semplicemente perché a volte i piccoli non si adattano al clima da matrimonio: ed ecco perché avrebbero bisogno di un intrattenimento tutto per loro, in modo da distrarsi e da consentire ai genitori di godersi quel giorno importante di felicità di alcuni amici o parenti.
Di sicuro non si può biasimare un bambino se si annoia durante una cerimonia, che per lui non sarà per niente stimolante, come quella del matrimonio, soprattutto nel caso in cui non ci siano altri bambini per socializzare.
Però se ci dovessero essere, si può pensare di creare uno spazio per loro dove fare l’animazione in modo che tutto vada per il meglio, soprattutto nell’ottica di farli divertire in quel giorno rendendo così più tranquilli anche i genitori.
Però per arrivare a questo tipo di risultato non bisogna lasciare niente al caso, ma bisogna affidarsi a delle aziende dove ci sono professionisti che si occupano nello specifico proprio di intrattenere i bambini.
Essi conoscono tutte le attività che possono essere utili in questi casi, ma soprattutto sanno creare un piano personalizzato per quell’evento, e che dipenderà soprattutto dall’età dei bambini che dovranno essere intrattenuti.
Di sicuro avranno successo perché nel campo hanno maturato molta esperienza, essendosi confrontati con bambini diversi dal punto di vista dell’età e dell’attitudine: ed ecco perché devono affrontare gli imprevisti e sanno trovare le attività giuste per quel tipo di situazione.
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In definitiva possiamo dire che l’animazione sarà inserita in un contesto molto specifico, che avrà lo scopo preciso di intrattenere i figli degli invitati presenti a quel matrimonio, tenendo presente che la stessa cosa può valere anche per un altro tipo di cerimonia come una festa di laurea o aziendale, o un battesimo, o ancora tanti altri.
Bisogna quindi rivolgersi a un’azienda specializzata nella quale organizza intrattenimento anche per le feste di compleanno dei bambini, le quali da questo punto di vista possono essere molto delicate, nel senso che c’è bisogno non solo di rendere contento il bambino, festeggiato, ma anche i suoi compagni che sono invitati in modo da non farli annoiare, ma invece a farli divertire.
Quindi nel caso in cui si voglia organizzare una festa di compleanno per il proprio figlio si può valutare questa ipotesi, anche perché di sicuro non si può pensare di fare tutto da soli perché sarebbe troppo stressante e farebbe perdere troppo tempo, da togliere poi alla famiglia o al lavoro.
In questo caso invece si andranno ad assumere dei professionisti che si occupano di intrattenere i bambini i quali soprattutto quando non sono grandi non riescono ad essere indipendenti o gestirsi da soli, perché hanno bisogno di essere attenzionati e intrattenuti.
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Con l’espressione animazione educativa si intende l’utilizzo dell’animazione in educazione, ovvero l’impiego dei metodi e delle tecniche ludico-espressive per realizzare dei processi educativi. In poche parole, l’animazione educativa rappresenta la traduzione del gioco in uno strumento pedagogico.
L’animazione educativa si basa sull’idea che le attività educative siano efficaci solo se vengono “animate”, proposte con “anima”, offrendo significati esistenziali, sociali, affettivi e cognitivi. Pertanto, l’animazione educativa, oltre a comprendere il concetto di divertimento (che caratterizza pratiche relative a un certo tipo di animazione, che rimanda alle vacanze, al turismo, alle feste), è finalizzata al cambiamento, alla crescita, a una maggiore conoscenza e consapevolezza di sé.
L’idea di coniugare animazione ed educazione, ludicità ed istruzione, sta alla base delle esperienze dell’attivismo pedagogico che ebbe origine alla fine del XIX secolo. L’educazione attiva, secondo John Dewey, esponente principale di questo metodo educativo, doveva includere tanto il gioco quanto il lavoro, doveva tenere presenti sia gli aspetti culturali richiesti dalla società sia le caratteristiche uniche e irripetibili dei singoli allievi. Infatti, si riconosceva che il gioco, nonostante sia retto da un sistema di regole, concede agli allievi di esprimersi creativamente, in quanto essi hanno un peso nell’interpretazione o modifica delle regole stesse. Così, caratterizzando il lavoro con l’atteggiamento proprio del gioco, si cercava di dare anima al lavoro scolastico rendendolo ludico, ma non dispersivo ed evasivo.
Tuttavia, l’origine dell’animazione educativa, così com’è definita, come animazione legata ai processi educativi, che si avvalgono di metodologie e tecniche ludico-espressive per coniugare anima e azione, è molto più recente. L’animazione educativa è apparsa in Italia alla fine degli anni sessanta come forma di protesta contro una scuola tradizionale, rigida e statica, che si riteneva avesse bisogno di un intervento trasformativo, che desse anima ai contenuti e ai metodi scolastici. A tal fine occorreva valorizzare attività creative, espressive, artistiche e ludiche, soprattutto da svolgere in gruppo, promuovendo l’interazione e la comunicazione. Questa strada venne intrapresa inserendo persone esterne alla scuola, gli animatori, il cui intervento era distinto da quello dell’insegnante. Questi doveva farsi carico del processo di apprendimento, per la cui attuazione gli strumenti espressivi non erano considerati un elemento esclusivo. Infatti, si tendeva a separare il serio dal divertente, il culturale dall’espressivo.
Con gli anni l’animazione educativa si è sviluppata attraverso studi e tecniche relative al lavoro e alle dinamiche di gruppo, alle attività creative e ludiche, finalizzate a favorire la partecipazione e la cooperazione e a facilitare il processo di insegnamento/apprendimento e di crescita, veicolando messaggi educativi e significativi. In altre parole, l’animazione educativa ha soprattutto lo scopo di sviluppare le potenzialità dei ragazzi, valorizzando le loro peculiarità e al contempo la dimensione del gruppo, come luogo elettivo per costruire conoscenze e sviluppare competenze. Si tratta, dunque, di predisporre le condizioni di accoglienza, serenità, condivisione, ascolto, fiducia e aiuto reciproco, promuovendo un atteggiamento ludico non solo in ciò che si propone, ma anche nel modo in cui si fa e nel senso che se ne dà. (Wikipedia)