Tra le numerose attività su cui puntare vale la pena aprire un’agenzia di Animazione per bambini potrebbe rappresentare una vera e propria svolta per il futuro, un lavoro interessante e in continua ascesa.
Ovviamente la cosa è possibile solo attraverso una corretta progettualità e un’ottima funzionale politica di marketing. anche perché se pure non si tratta di un’attività nuova, il settore lavorativo dell’animazione non è ancora saturo come altri settori e continua a riscuotere consensi sul mercato. passiamo ora ad analizzare più da vicino i passi da fare per aprire un’agenzia di animazione vincente e ottenere così un pronto ritorno economico e tante soddisfazioni personali.
L’auspicio, infatti, quando si avvia una nuova attività commerciale è quello di creare un business di successo ma, oggi più di ieri, per farlo bisogna seguire regole di mercato precise e prestare attenzione a ogni aspetto: dai punti chiave a minimi particolari nulla va lasciato al caso. aprire un’agenzia di animazione: competenze e formazione dell’animatore
Tutti gli animatori per ottimizzare la propria attività e gestire al meglio un’agenzia devono innanzitutto esibire enormi capacità relazionali, una grande versatilità e avere una certa esperienza nel mondo dello spettacolo, dello sport e dell’intrattenimento in genere. inoltre, occorrono spirito collaborativo, resistenza allo stress e capacità organizzativa e comunicativa, tutti presupposti indispensabili per stabilire un rapporto in piena sintonia con i clienti di turno.
ma non finisce qui, perché la perfetta figura dell’animatore richiede anche creatività, entusiasmo e un temperamento allegro. solo con queste prerogative è possibile pensare di aprire e gestire ottimamente un’agenzia di animazione, facendo leva su tutte le competenze e l’esperienza acquisite con i corsi formativi e direttamente sul campo. d’altronde le opportunità di formazione non mancano, sono diversi infatti i corsi formativi di settore organizzati nel nostro paese, è sufficiente navigare qualche minuto in internet per scoprire qualche interessante corso a cui partecipare per formarsi.
Aprire un’agenzia di animazione: strumenti di lavoro e relazioni una volta acquisite le competenze e le esperienze necessarie, è possibile pensare seriamente di aprire un’agenzia di animazione. fortunatamente per tutti gli operatori di settore, in questo caso il bacino di utenti è davvero considerevole: feste private, feste aziendali, ricevimenti, matrimoni, sagre di paese, etc. per tale attività i clienti dunque non mancano e per avviarla non servono neanche cifre lunari.
In relazione, invece, agli strumenti di lavoro, occorre disporre principalmente di un pc collegato ad internet e di telefono fisso e cellulare. attrezzature utili per rendere funzionale al massimo la propria agenzia di animazione. strumenti propedeutici per stabilire una rete di contatti con i clienti e accordi con operatori di settore quali agenzie di viaggi, strutture ricettive e ditte di catering. con un’agenzia di animazione bisogna essere altamente preparati per interagire con differenti figure professionali, a partire dal fatto di saper tutelare i rapporti con i titolari delle strutture ricettive.
in questa logica è opportuno riuscire a formare un gruppo di animatori qualificato e competente perché, come per gli altri settori lavorativi, è fondamentale circondarsi di persone altamente affidabili. un team capace di garantire servizi di qualità e unici per affermarsi sul mercato e distinguersi dalla concorrenza.
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Con l’espressione animazione educativa si intende l’utilizzo dell’animazione in educazione, ovvero l’impiego dei metodi e delle tecniche ludico-espressive per realizzare dei processi educativi. In poche parole, l’animazione educativa rappresenta la traduzione del gioco in uno strumento pedagogico.
L’animazione educativa si basa sull’idea che le attività educative siano efficaci solo se vengono “animate”, proposte con “anima”, offrendo significati esistenziali, sociali, affettivi e cognitivi. Pertanto, l’animazione educativa, oltre a comprendere il concetto di divertimento (che caratterizza pratiche relative a un certo tipo di animazione, che rimanda alle vacanze, al turismo, alle feste), è finalizzata al cambiamento, alla crescita, a una maggiore conoscenza e consapevolezza di sé.
L’idea di coniugare animazione ed educazione, ludicità ed istruzione, sta alla base delle esperienze dell’attivismo pedagogico che ebbe origine alla fine del XIX secolo. L’educazione attiva, secondo John Dewey, esponente principale di questo metodo educativo, doveva includere tanto il gioco quanto il lavoro, doveva tenere presenti sia gli aspetti culturali richiesti dalla società sia le caratteristiche uniche e irripetibili dei singoli allievi. Infatti, si riconosceva che il gioco, nonostante sia retto da un sistema di regole, concede agli allievi di esprimersi creativamente, in quanto essi hanno un peso nell’interpretazione o modifica delle regole stesse. Così, caratterizzando il lavoro con l’atteggiamento proprio del gioco, si cercava di dare anima al lavoro scolastico rendendolo ludico, ma non dispersivo ed evasivo.
Tuttavia, l’origine dell’animazione educativa, così com’è definita, come animazione legata ai processi educativi, che si avvalgono di metodologie e tecniche ludico-espressive per coniugare anima e azione, è molto più recente. L’animazione educativa è apparsa in Italia alla fine degli anni sessanta come forma di protesta contro una scuola tradizionale, rigida e statica, che si riteneva avesse bisogno di un intervento trasformativo, che desse anima ai contenuti e ai metodi scolastici. A tal fine occorreva valorizzare attività creative, espressive, artistiche e ludiche, soprattutto da svolgere in gruppo, promuovendo l’interazione e la comunicazione. Questa strada venne intrapresa inserendo persone esterne alla scuola, gli animatori, il cui intervento era distinto da quello dell’insegnante. Questi doveva farsi carico del processo di apprendimento, per la cui attuazione gli strumenti espressivi non erano considerati un elemento esclusivo. Infatti, si tendeva a separare il serio dal divertente, il culturale dall’espressivo.
Con gli anni l’animazione educativa si è sviluppata attraverso studi e tecniche relative al lavoro e alle dinamiche di gruppo, alle attività creative e ludiche, finalizzate a favorire la partecipazione e la cooperazione e a facilitare il processo di insegnamento/apprendimento e di crescita, veicolando messaggi educativi e significativi. In altre parole, l’animazione educativa ha soprattutto lo scopo di sviluppare le potenzialità dei ragazzi, valorizzando le loro peculiarità e al contempo la dimensione del gruppo, come luogo elettivo per costruire conoscenze e sviluppare competenze. Si tratta, dunque, di predisporre le condizioni di accoglienza, serenità, condivisione, ascolto, fiducia e aiuto reciproco, promuovendo un atteggiamento ludico non solo in ciò che si propone, ma anche nel modo in cui si fa e nel senso che se ne dà. (Wikipedia)