Feste per adulti

Quando parliamo di feste per adulti come facciamo in questo articolo inevitabilmente dobbiamo dire che parliamo di un argomento molto vasto perché potremmo parlare di tante feste e di eventi diversi e ognuna tra queste ha le sue peculiarità rispetto anche all’organizzazione e a tutto quello che quest’ultima implica.

Naturalmente potremmo iniziare con il parlare di feste di compleanno perché non è vero che le persone vogliono festeggiare solo a diciott’anni, visto che comunque è sempre un buon momento per festeggiare e anzi ci sono persone che non vogliono perdere l’occasione di poter stare con i loro amici e le loro amiche e i colleghi di lavoro e condividere un bel momento insieme anche se stanno compiendo trent’anni o quarant’anni.

Poi chiaramente potremmo fare riferimento anche ad altri tipi di feste tipiche per adulti e possiamo pensare alla festa di laurea che comunque è una festa molto importante perché sancisce un traguardo per il quale quelle persone hanno lottato vari anni per ottenerlo e quindi giustamente vogliono godersela con una festa e vogliono che la stessa sia organizzata perfettamente.

Abbiamo fatto solo due esempi e potenzialmente ne potevamo fare tanti altri, però fatto sta che una persona quando vuole un’organizzazione perfetta da questo punto di vista potrebbe rivolgersi ad un’agenzia che si occuperà di tutte le fasi della stessa a partire dalla scelta della location.

Prima di arrivare a questa comunque c’è da dire che intanto le due parti si devono parlare e quindi le persone che lavorano all’interno di queste agenzie per eventi vorranno ascoltare le esigenze che hanno i clienti rispetto a questa organizzazione e soprattutto le aspettative che hanno.

Ma ancora prima giustamente vorranno capire il budget che si ha a disposizione ed è un budget che deve essere suddiviso tra le varie voci di spesa, spese che riguardano l’organizzazione dell’evento.

Parliamo in particolare della scelta della location e quella sarà una spesa e poi ci sarà da capire se vogliamo includere anche delle pietanze per un buffet oppure offrire solo da bere e fino ad arrivare anche alla parte dell’intrattenimento, che spesso vuol dire magari anche contattare una band per fare musica dal vivo se la location è adatta a tutto ciò e parliamo di quelle location all’aperto.

Prima di organizzare una festa bisogna scegliere il numero di invitati

Come dicevamo dal titolo di questa seconda parte prima di organizzare una qualsiasi festa e aggiungeremo un qualsiasi evento, il primo nodo da sciogliere riguarda il numero degli invitati e non è un nodo così facile da sciogliere in realtà.

 Infatti, spesso abbiamo paura di lasciare fuori delle persone che poi si offendono e magari sono dei conoscenti che si aspettavano un nostro invito e dipende anche da quanti soldi possiamo spendere per quella festa, perché è chiaro che, se la coperta è corta, non possiamo invitare chiunque.

Dopo che avremo fatto questa scelta a quel punto possiamo occuparci di tutte le questioni che riguardano l’organizzazione della festa, insieme all’agenzia che abbiamo scelto che si occuperà di darci dei consigli ad hoc in base a quanto possiamo spendere.

Link Utili:

Con l’espressione animazione educativa si intende l’utilizzo dell’animazione in educazione, ovvero l’impiego dei metodi e delle tecniche ludico-espressive per realizzare dei processi educativi. In poche parole, l’animazione educativa rappresenta la traduzione del gioco in uno strumento pedagogico.
L’animazione educativa si basa sull’idea che le attività educative siano efficaci solo se vengono “animate”, proposte con “anima”, offrendo significati esistenziali, sociali, affettivi e cognitivi. Pertanto, l’animazione educativa, oltre a comprendere il concetto di divertimento (che caratterizza pratiche relative a un certo tipo di animazione, che rimanda alle vacanze, al turismo, alle feste), è finalizzata al cambiamento, alla crescita, a una maggiore conoscenza e consapevolezza di sé.
L’idea di coniugare animazione ed educazione, ludicità ed istruzione, sta alla base delle esperienze dell’attivismo pedagogico che ebbe origine alla fine del XIX secolo. L’educazione attiva, secondo John Dewey, esponente principale di questo metodo educativo, doveva includere tanto il gioco quanto il lavoro, doveva tenere presenti sia gli aspetti culturali richiesti dalla società sia le caratteristiche uniche e irripetibili dei singoli allievi. Infatti, si riconosceva che il gioco, nonostante sia retto da un sistema di regole, concede agli allievi di esprimersi creativamente, in quanto essi hanno un peso nell’interpretazione o modifica delle regole stesse. Così, caratterizzando il lavoro con l’atteggiamento proprio del gioco, si cercava di dare anima al lavoro scolastico rendendolo ludico, ma non dispersivo ed evasivo.
Tuttavia, l’origine dell’animazione educativa, così com’è definita, come animazione legata ai processi educativi, che si avvalgono di metodologie e tecniche ludico-espressive per coniugare anima e azione, è molto più recente. L’animazione educativa è apparsa in Italia alla fine degli anni sessanta come forma di protesta contro una scuola tradizionale, rigida e statica, che si riteneva avesse bisogno di un intervento trasformativo, che desse anima ai contenuti e ai metodi scolastici. A tal fine occorreva valorizzare attività creative, espressive, artistiche e ludiche, soprattutto da svolgere in gruppo, promuovendo l’interazione e la comunicazione. Questa strada venne intrapresa inserendo persone esterne alla scuola, gli animatori, il cui intervento era distinto da quello dell’insegnante. Questi doveva farsi carico del processo di apprendimento, per la cui attuazione gli strumenti espressivi non erano considerati un elemento esclusivo. Infatti, si tendeva a separare il serio dal divertente, il culturale dall’espressivo.
Con gli anni l’animazione educativa si è sviluppata attraverso studi e tecniche relative al lavoro e alle dinamiche di gruppo, alle attività creative e ludiche, finalizzate a favorire la partecipazione e la cooperazione e a facilitare il processo di insegnamento/apprendimento e di crescita, veicolando messaggi educativi e significativi. In altre parole, l’animazione educativa ha soprattutto lo scopo di sviluppare le potenzialità dei ragazzi, valorizzando le loro peculiarità e al contempo la dimensione del gruppo, come luogo elettivo per costruire conoscenze e sviluppare competenze. Si tratta, dunque, di predisporre le condizioni di accoglienza, serenità, condivisione, ascolto, fiducia e aiuto reciproco, promuovendo un atteggiamento ludico non solo in ciò che si propone, ma anche nel modo in cui si fa e nel senso che se ne dà. (Wikipedia)