Sicuramente molti genitori rizzeranno le antenne nel sentire parlare di feste per bambini, perché è un qualcosa che li riguarda se hanno figli o figlie e intanto devono decidere se una determinata festa specifica la vogliono organizzare in autonomia, oppure vogliono affidarsi a quegli esperti che si occupano loro di organizzare nei minimi dettagli.
Chiaramente ogni scelta ha dei pro e ha dei contro e per quanto riguarda i contro di chi decide di organizzare una festa in autonomia e che dovrà occuparsi di tutto e quindi deve avere molto tempo a disposizione e soprattutto c’è il rischio che i risultati non sono poi quelli che ci si aspetta.
Anche se poi non è detto perché ormai ci sono dei genitori molto esperti che hanno organizzato mille volte queste feste e anzi sono quelle persone che poi vengono contattate dai genitori dei compagni dei loro figli, per avere dei consigli da questo punto di vista.
Mentre ci sono genitori che magari non sono esperti in merito e hanno più paura di fare una brutta figura e di deludere il figlio o la figlia e soprattutto magari non hanno manco tempo perché lavorano tutto il giorno e quindi andranno a cercare una di queste realtà che si occupa di organizzare le feste per capire se c’è la possibilità di trovare un accordo.
Basta andare nel loro sito internet per vedere che ci sono tante possibilità che mettono a disposizione e quindi parliamo delle classiche feste a tema, e di una di queste è quella che viene chiamata festa da una parte dove ci sono degli animatori che si preoccuperanno di far giocare liberamente tutti i bambini e tutte le bambine nelle varie postazioni come, per esempio, la casetta circo o giocare con il gioco dei secchielli ed è una festa per bambini molto piccoli.
Se andiamo a guardare i loro siti internet di sicuro ci diranno non solo il costo ma anche per quanti bambini e bambine hanno immaginato quel tipo di festa e questa è una cosa che dobbiamo subito controllare.
Inutile pensare all’organizzazione di festa se non sappiamo il numero degli invitati
Quello che abbiamo scritto nel titolo di questa seconda parte e cioè che non ha senso pensare all’organizzazione se prima non sappiamo il numero degli invitati, varrebbe non solo se dobbiamo organizzare una festa per bambini, ma vale per le feste di persone di tutte le età.
Anche perché intanto bisogna muoversi in anticipo per poter parlare con queste realtà che offrono questa organizzazione e quindi ci vorrà tempo e se noi già non sappiamo quanto andiamo a spendere ne perderemo solo altro.
Già quando andiamo nei loro siti internet ci accorgiamo che ci sono dei pacchetti con i prezzi e quindi possiamo fare una prima scrematura mettendo da parte quelle opzioni che sono per noi troppo costose.
Fermo restando che non conviene nemmeno andare troppo al risparmio per poi non rimanere soddisfatti dei risultati, perché magari i bambini non si divertono con persone che sono abbastanza inesperte.
Link Utili:
Con l’espressione animazione educativa si intende l’utilizzo dell’animazione in educazione, ovvero l’impiego dei metodi e delle tecniche ludico-espressive per realizzare dei processi educativi. In poche parole, l’animazione educativa rappresenta la traduzione del gioco in uno strumento pedagogico.
L’animazione educativa si basa sull’idea che le attività educative siano efficaci solo se vengono “animate”, proposte con “anima”, offrendo significati esistenziali, sociali, affettivi e cognitivi. Pertanto, l’animazione educativa, oltre a comprendere il concetto di divertimento (che caratterizza pratiche relative a un certo tipo di animazione, che rimanda alle vacanze, al turismo, alle feste), è finalizzata al cambiamento, alla crescita, a una maggiore conoscenza e consapevolezza di sé.
L’idea di coniugare animazione ed educazione, ludicità ed istruzione, sta alla base delle esperienze dell’attivismo pedagogico che ebbe origine alla fine del XIX secolo. L’educazione attiva, secondo John Dewey, esponente principale di questo metodo educativo, doveva includere tanto il gioco quanto il lavoro, doveva tenere presenti sia gli aspetti culturali richiesti dalla società sia le caratteristiche uniche e irripetibili dei singoli allievi. Infatti, si riconosceva che il gioco, nonostante sia retto da un sistema di regole, concede agli allievi di esprimersi creativamente, in quanto essi hanno un peso nell’interpretazione o modifica delle regole stesse. Così, caratterizzando il lavoro con l’atteggiamento proprio del gioco, si cercava di dare anima al lavoro scolastico rendendolo ludico, ma non dispersivo ed evasivo.
Tuttavia, l’origine dell’animazione educativa, così com’è definita, come animazione legata ai processi educativi, che si avvalgono di metodologie e tecniche ludico-espressive per coniugare anima e azione, è molto più recente. L’animazione educativa è apparsa in Italia alla fine degli anni sessanta come forma di protesta contro una scuola tradizionale, rigida e statica, che si riteneva avesse bisogno di un intervento trasformativo, che desse anima ai contenuti e ai metodi scolastici. A tal fine occorreva valorizzare attività creative, espressive, artistiche e ludiche, soprattutto da svolgere in gruppo, promuovendo l’interazione e la comunicazione. Questa strada venne intrapresa inserendo persone esterne alla scuola, gli animatori, il cui intervento era distinto da quello dell’insegnante. Questi doveva farsi carico del processo di apprendimento, per la cui attuazione gli strumenti espressivi non erano considerati un elemento esclusivo. Infatti, si tendeva a separare il serio dal divertente, il culturale dall’espressivo.
Con gli anni l’animazione educativa si è sviluppata attraverso studi e tecniche relative al lavoro e alle dinamiche di gruppo, alle attività creative e ludiche, finalizzate a favorire la partecipazione e la cooperazione e a facilitare il processo di insegnamento/apprendimento e di crescita, veicolando messaggi educativi e significativi. In altre parole, l’animazione educativa ha soprattutto lo scopo di sviluppare le potenzialità dei ragazzi, valorizzando le loro peculiarità e al contempo la dimensione del gruppo, come luogo elettivo per costruire conoscenze e sviluppare competenze. Si tratta, dunque, di predisporre le condizioni di accoglienza, serenità, condivisione, ascolto, fiducia e aiuto reciproco, promuovendo un atteggiamento ludico non solo in ciò che si propone, ma anche nel modo in cui si fa e nel senso che se ne dà. (Wikipedia)