Feste per bambini

Una scelta primaria sarà quella di trovare una  Feste per bambini  dove cercherai qualcuno che si occupi dei bambini per tutto il ricevimento.

Hai fatto la tua scelta e apri subito internet per trovare l’agenzia di animazione più adatta alle tue esigenze. contatti quindi la prima agenzia. ti propone giocolieri, mangiafuoco, equilibristi e uno spettacolo da mille e una notte. poi chiedi se è adatto al tuo gruppo di bambini tra i 2 e i 4 anni e ti risponde che la loro animazione non è adatta a bambini così piccoli. allora contatti la seconda agenzia trovata su google.

Ti promette gonfiabili, magia, balli e burattini. quindi chiedi se sono disponibili per il tuo matrimonio, ma quando dici loro l’età dei bambini, ti rispondono che non fanno animazione a bambini così piccoli. chiami la terza, ti propone varie attività, ma anche lei fa animazione solo a bambini dai 5/6 anni in su. nei contatti una quarta, una quinta e una sesta, ma la risposta è sempre la stessa: no animazione per bambini così piccoli.

In realtà ne trovi qualcuna che ti propone animazione solo per i 4 anni ed eventualmente per qualcuno di 3 anni. una cosa che ti lascia ancora più spiazzata della precedente, poiché come puoi dare la possibilità di divertirsi a solo la metà dei tuoi invitati con figli?  e all’altra metà cosa dici?  e quindi ti chiedi se un po’ è meglio di niente. è meglio avere animazione solo per i bambini più grandi e quindi far divertire almeno quei 3/4 bambini e relativi genitori, oppure è meglio non avere intrattenimento per nessun bambino? 

Quindi torni sui tuoi passi, ripensando alla scelta numero 1 e al fatto di lasciare che ogni genitore si occupi del proprio figlio.  in fondo, sono abituati ad andare al ristorante insieme ai propri figli, no? qui è più o meno la stessa cosa.  e poi puoi sempre preparare uno spazio con qualche gioco e disegno per i bambini. un ragionamento più che corretto.  ragionamento che avrei fatto anche io, prima di fare questo lavoro.

Se non c’è la soluzione adatta a me, creo qualcosa di simile che possa in qualche modo andar bene lo stesso. quello che ancora non sai, però, è che esiste una soluzione al tuo problema.  la soluzione al tuo problema  si chiama animazione pedagogica polvere di fata. un metodo che unisce il gioco e il divertimento, all’educazione e all’apprendimento. un servizio studiato nei minimi dettagli per essere a misura tua e dei bambini presenti al tuo matrimonio. adatto sia ai bambini di 4-10 anni, sia ai più piccoli tra l’1 e i 3 anni.

Poiché creiamo un progetto pedagogico formato da più proposte di intrattenimento che stimolano tutti i bambini presenti. effettuato dal team delle fate di polvere di fata, animatrici educatrici con grande esperienza nel settore infantile. le fate, come delle tate, si prenderanno cura dei bambini a 360° fornendo assistenza durante il pasto, cambio pannolino e vestitino, sorveglianza durante la nanna e intrattenimento con giochi, storie e attività creative che proporranno ai bambini nel corso della festa.

Un servizio davvero completo che farà dimenticare ai tuoi ospiti di essere venuti al matrimonio con i proprio figli! (pensa che mi è capitato che perfino una sposa si sia dimenticata di aver con sé le bambine al matrimonio!).

Link Utili:

Con l’espressione animazione educativa si intende l’utilizzo dell’animazione in educazione, ovvero l’impiego dei metodi e delle tecniche ludico-espressive per realizzare dei processi educativi. In poche parole, l’animazione educativa rappresenta la traduzione del gioco in uno strumento pedagogico.
L’animazione educativa si basa sull’idea che le attività educative siano efficaci solo se vengono “animate”, proposte con “anima”, offrendo significati esistenziali, sociali, affettivi e cognitivi. Pertanto, l’animazione educativa, oltre a comprendere il concetto di divertimento (che caratterizza pratiche relative a un certo tipo di animazione, che rimanda alle vacanze, al turismo, alle feste), è finalizzata al cambiamento, alla crescita, a una maggiore conoscenza e consapevolezza di sé.
L’idea di coniugare animazione ed educazione, ludicità ed istruzione, sta alla base delle esperienze dell’attivismo pedagogico che ebbe origine alla fine del XIX secolo. L’educazione attiva, secondo John Dewey, esponente principale di questo metodo educativo, doveva includere tanto il gioco quanto il lavoro, doveva tenere presenti sia gli aspetti culturali richiesti dalla società sia le caratteristiche uniche e irripetibili dei singoli allievi. Infatti, si riconosceva che il gioco, nonostante sia retto da un sistema di regole, concede agli allievi di esprimersi creativamente, in quanto essi hanno un peso nell’interpretazione o modifica delle regole stesse. Così, caratterizzando il lavoro con l’atteggiamento proprio del gioco, si cercava di dare anima al lavoro scolastico rendendolo ludico, ma non dispersivo ed evasivo.
Tuttavia, l’origine dell’animazione educativa, così com’è definita, come animazione legata ai processi educativi, che si avvalgono di metodologie e tecniche ludico-espressive per coniugare anima e azione, è molto più recente. L’animazione educativa è apparsa in Italia alla fine degli anni sessanta come forma di protesta contro una scuola tradizionale, rigida e statica, che si riteneva avesse bisogno di un intervento trasformativo, che desse anima ai contenuti e ai metodi scolastici. A tal fine occorreva valorizzare attività creative, espressive, artistiche e ludiche, soprattutto da svolgere in gruppo, promuovendo l’interazione e la comunicazione. Questa strada venne intrapresa inserendo persone esterne alla scuola, gli animatori, il cui intervento era distinto da quello dell’insegnante. Questi doveva farsi carico del processo di apprendimento, per la cui attuazione gli strumenti espressivi non erano considerati un elemento esclusivo. Infatti, si tendeva a separare il serio dal divertente, il culturale dall’espressivo.
Con gli anni l’animazione educativa si è sviluppata attraverso studi e tecniche relative al lavoro e alle dinamiche di gruppo, alle attività creative e ludiche, finalizzate a favorire la partecipazione e la cooperazione e a facilitare il processo di insegnamento/apprendimento e di crescita, veicolando messaggi educativi e significativi. In altre parole, l’animazione educativa ha soprattutto lo scopo di sviluppare le potenzialità dei ragazzi, valorizzando le loro peculiarità e al contempo la dimensione del gruppo, come luogo elettivo per costruire conoscenze e sviluppare competenze. Si tratta, dunque, di predisporre le condizioni di accoglienza, serenità, condivisione, ascolto, fiducia e aiuto reciproco, promuovendo un atteggiamento ludico non solo in ciò che si propone, ma anche nel modo in cui si fa e nel senso che se ne dà. (Wikipedia)