Ci sono molte persone che, quando devono organizzare delle feste per eventi e parliamo di tanti eventi diversi tra loro chiaramente vogliono dare il massimo per loro stessi e per le persone che hanno deciso di invitare e se pensassero di non farcela in autonomia potrebbero farsi aiutare da esperti nel settore.
Ma facendo un passo indietro quando parliamo di feste per eventi possiamo parlare davvero di tante cose diverse tra loro perché la parola eventi è un po’ generica e quindi ci possiamo includere una festa di laurea dove saranno invitate persone molto giovani in particolare e ci possiamo anche includere una festa aziendale per dipendenti e clienti, o ci possiamo includere anche un anniversario per un cinquantesimo anno di matrimonio e quindi dove ci saranno persone magari più grandi.
Questo significa che per ogni evento ci vuole un tipo di festa diverso dipendendo anche chiaramente dalle esigenze e dalle preferenze delle persone che organizzano che non sempre sono le persone festeggiate.
Magari una festa di laurea la possono organizzare i genitori e quindi vanno a parlare con un’agenzia che si occupa di organizzare feste per eventi chiedendo se si possono occupare delle varie fasi che riguardano questa organizzazione.
Tra l’altro, come sempre diciamo in questi casi, quando si va a parlare con questi professionisti che sono abituati ad organizzare eventi di vario genere gli stessi quello che chiedono intanto è il budget che abbiamo a disposizione e questo è inevitabile perché non si possono fare delle scelte coerenti se poi si va fuori da quella cifra.
Ad esempio, se il budget non è troppo alto è chiaro che questi professionisti nel settore metteranno la persona di fronte alla realtà e questo significa consigliare di non invitare troppe persone perché poi quella è una cosa che fa la differenza quando dobbiamo occuparci dei buffet e quando dobbiamo occuparci della scelta di una location.
Molto meglio invitare meno persone però organizzare un evento all’interno del quale tutti stanno bene e soprattutto garantire una festa dove tutti si divertono, dove tutti mangiano e bevono in allegria e con leggerezza.
Quando bisogna organizzare una festa per un evento servirebbe muoversi con un certo anticipo
Come dicevamo dal titolo di questa seconda parte quando ci si trova a dover organizzare una festa per un evento, a prescindere di quale evento si parla, certo non possiamo pensare di muoverci all’ultimo minuto, perché poi arriveremmo con l’acqua alla gola perdendoci qualcosa per strada.
Poi ci sono dei casi specifici che riguardano magari degli eventi che non pensavamo di dover organizzare e pensiamo in ambito aziendale e in quel caso come si suol dire bisogna fare di necessità virtù.
In questi casi dipende molto infatti se le persone che stanno organizzando questa festa per l’evento sono persone esperte avendolo già fatto in passato e quindi hanno anche dei contatti, per esempio, per la location o per le imprese di catering, o per le agenzie che se ne occupano e in questo caso ci impiegheranno meno tempo.
Link Utili:
Con l’espressione animazione educativa si intende l’utilizzo dell’animazione in educazione, ovvero l’impiego dei metodi e delle tecniche ludico-espressive per realizzare dei processi educativi. In poche parole, l’animazione educativa rappresenta la traduzione del gioco in uno strumento pedagogico.
L’animazione educativa si basa sull’idea che le attività educative siano efficaci solo se vengono “animate”, proposte con “anima”, offrendo significati esistenziali, sociali, affettivi e cognitivi. Pertanto, l’animazione educativa, oltre a comprendere il concetto di divertimento (che caratterizza pratiche relative a un certo tipo di animazione, che rimanda alle vacanze, al turismo, alle feste), è finalizzata al cambiamento, alla crescita, a una maggiore conoscenza e consapevolezza di sé.
L’idea di coniugare animazione ed educazione, ludicità ed istruzione, sta alla base delle esperienze dell’attivismo pedagogico che ebbe origine alla fine del XIX secolo. L’educazione attiva, secondo John Dewey, esponente principale di questo metodo educativo, doveva includere tanto il gioco quanto il lavoro, doveva tenere presenti sia gli aspetti culturali richiesti dalla società sia le caratteristiche uniche e irripetibili dei singoli allievi. Infatti, si riconosceva che il gioco, nonostante sia retto da un sistema di regole, concede agli allievi di esprimersi creativamente, in quanto essi hanno un peso nell’interpretazione o modifica delle regole stesse. Così, caratterizzando il lavoro con l’atteggiamento proprio del gioco, si cercava di dare anima al lavoro scolastico rendendolo ludico, ma non dispersivo ed evasivo.
Tuttavia, l’origine dell’animazione educativa, così com’è definita, come animazione legata ai processi educativi, che si avvalgono di metodologie e tecniche ludico-espressive per coniugare anima e azione, è molto più recente. L’animazione educativa è apparsa in Italia alla fine degli anni sessanta come forma di protesta contro una scuola tradizionale, rigida e statica, che si riteneva avesse bisogno di un intervento trasformativo, che desse anima ai contenuti e ai metodi scolastici. A tal fine occorreva valorizzare attività creative, espressive, artistiche e ludiche, soprattutto da svolgere in gruppo, promuovendo l’interazione e la comunicazione. Questa strada venne intrapresa inserendo persone esterne alla scuola, gli animatori, il cui intervento era distinto da quello dell’insegnante. Questi doveva farsi carico del processo di apprendimento, per la cui attuazione gli strumenti espressivi non erano considerati un elemento esclusivo. Infatti, si tendeva a separare il serio dal divertente, il culturale dall’espressivo.
Con gli anni l’animazione educativa si è sviluppata attraverso studi e tecniche relative al lavoro e alle dinamiche di gruppo, alle attività creative e ludiche, finalizzate a favorire la partecipazione e la cooperazione e a facilitare il processo di insegnamento/apprendimento e di crescita, veicolando messaggi educativi e significativi. In altre parole, l’animazione educativa ha soprattutto lo scopo di sviluppare le potenzialità dei ragazzi, valorizzando le loro peculiarità e al contempo la dimensione del gruppo, come luogo elettivo per costruire conoscenze e sviluppare competenze. Si tratta, dunque, di predisporre le condizioni di accoglienza, serenità, condivisione, ascolto, fiducia e aiuto reciproco, promuovendo un atteggiamento ludico non solo in ciò che si propone, ma anche nel modo in cui si fa e nel senso che se ne dà. (Wikipedia)