Spettacolo per bambini 

Sei un event planner che si sta occupando della presentazione Spettacolo per bambini

Oppure il responsabile di una piccola compagnia che sta cercando di portare in scena la propria rappresentazione? in entrambi i casi, siete sulla pagina giusta, perché oggi vogliamo cercare di capire come organizzare uno spettacolo teatrale. non si tratta certo di una pianificazione facile, dato che entrano in gioco una serie di elementi molto diversi tra loro: dalla scelta del team di lavoro a quella della location, passando poi per l’allestimento del teatro alla comunicazione dell’evento – e tutto questo considerando che abbiate già a vostra disposizione una compagnia di attori.

Vediamo quindi, passo dopo passo, quali sono i passaggi da seguire per riuscire a portare in scena il vostro spettacolo. 5 passaggi  scegliere la data e il team di lavoro  anzitutto, la cosa più importante da fare è scegliere la data dello spettacolo. e non a caso, chiaramente. quello che dovrete considerare è il tempo necessario per la produzione: nel caso di rappresentazioni semplici, avrete bisogno di almeno sei mesi di tempo, mentre per quelle più complesse vi servirà quasi un anno. tenete quindi conto di questo quando fisserete la data della prima e, se vi fa stare più tranquilli, prendetevi anche qualche settimana in più per fare in modo che tutto vada per il meglio.

Una volta scelta la data, dovrete mettere insieme il team di lavoro. considerando che voi siete il produttore, allora avrete sicuramente bisogno di un regista e di un gruppo di attori. se siete fortunati, spesso una compagnia include anche la figura del regista, il che vi faciliterà non poco l’organizzazione iniziale. al di là di queste figure, dovreste assoldare anche un sound manager, un light manager, uno scenografo, un costumista, un make up hair  artist, un responsabile delle comunicazione e un addetto alle vendite. ricordatevi di scegliere con estrema attenzione, perché questo sarà il vostro team di lavoro per un periodo davvero lungo. scegliere la location

se avete scelto la data, non vi resta altro da fare che scegliere la location per il vostro spettacolo teatrale, chiaramente assicurandovi che questa sia libera nel periodo che vi interessa. se non siete esperti del settore, ricordatevi che sarà necessario affittare il teatro non soltanto per la messa in scena della rappresentazione ma anche per le prove della vostra compagnia, i cui attori dovranno di certo abituarsi a muoversi sul palcoscenico che calcheranno la sera della prima.

ma se uno spazio di questo tipo è troppo costoso e se la natura del vostro spettacolo lo consente, allora potreste anche pensare di optare per una location alternativa: un pub, un bar o una grande sala che dovrete preoccuparvi di allestire.    in tal caso, dovrete preoccuparvi di organizzare lo spazio a vostro disposizione. vi consigliamo di noleggiare un palco su cui far muovere gli attori ed anche noleggiare sedie che vi serviranno per il pubblico.  cominciare le prove

a questo punto avete la data, la location, il regista, gli attori e la sceneggiatura. potrete quindi cominciare le prove. in questa fase, chiaramente, non sarà coinvolta soltanto la compagnia, ma anche i responsabili dell’audio e delle luci, lo scenografo e il costumista. tutti, infatti, lavoreranno affinché la prima dello spettacolo sia davvero perfetta. promuovere lo spettacolo  e mentre gli attori provano, dovrete preoccuparvi di promuovere la vostra rappresentazione, così da avere quanto più pubblico possibile la sera della prima.

Link Utili:

Con l’espressione animazione educativa si intende l’utilizzo dell’animazione in educazione, ovvero l’impiego dei metodi e delle tecniche ludico-espressive per realizzare dei processi educativi. In poche parole, l’animazione educativa rappresenta la traduzione del gioco in uno strumento pedagogico.
L’animazione educativa si basa sull’idea che le attività educative siano efficaci solo se vengono “animate”, proposte con “anima”, offrendo significati esistenziali, sociali, affettivi e cognitivi. Pertanto, l’animazione educativa, oltre a comprendere il concetto di divertimento (che caratterizza pratiche relative a un certo tipo di animazione, che rimanda alle vacanze, al turismo, alle feste), è finalizzata al cambiamento, alla crescita, a una maggiore conoscenza e consapevolezza di sé.
L’idea di coniugare animazione ed educazione, ludicità ed istruzione, sta alla base delle esperienze dell’attivismo pedagogico che ebbe origine alla fine del XIX secolo. L’educazione attiva, secondo John Dewey, esponente principale di questo metodo educativo, doveva includere tanto il gioco quanto il lavoro, doveva tenere presenti sia gli aspetti culturali richiesti dalla società sia le caratteristiche uniche e irripetibili dei singoli allievi. Infatti, si riconosceva che il gioco, nonostante sia retto da un sistema di regole, concede agli allievi di esprimersi creativamente, in quanto essi hanno un peso nell’interpretazione o modifica delle regole stesse. Così, caratterizzando il lavoro con l’atteggiamento proprio del gioco, si cercava di dare anima al lavoro scolastico rendendolo ludico, ma non dispersivo ed evasivo.
Tuttavia, l’origine dell’animazione educativa, così com’è definita, come animazione legata ai processi educativi, che si avvalgono di metodologie e tecniche ludico-espressive per coniugare anima e azione, è molto più recente. L’animazione educativa è apparsa in Italia alla fine degli anni sessanta come forma di protesta contro una scuola tradizionale, rigida e statica, che si riteneva avesse bisogno di un intervento trasformativo, che desse anima ai contenuti e ai metodi scolastici. A tal fine occorreva valorizzare attività creative, espressive, artistiche e ludiche, soprattutto da svolgere in gruppo, promuovendo l’interazione e la comunicazione. Questa strada venne intrapresa inserendo persone esterne alla scuola, gli animatori, il cui intervento era distinto da quello dell’insegnante. Questi doveva farsi carico del processo di apprendimento, per la cui attuazione gli strumenti espressivi non erano considerati un elemento esclusivo. Infatti, si tendeva a separare il serio dal divertente, il culturale dall’espressivo.
Con gli anni l’animazione educativa si è sviluppata attraverso studi e tecniche relative al lavoro e alle dinamiche di gruppo, alle attività creative e ludiche, finalizzate a favorire la partecipazione e la cooperazione e a facilitare il processo di insegnamento/apprendimento e di crescita, veicolando messaggi educativi e significativi. In altre parole, l’animazione educativa ha soprattutto lo scopo di sviluppare le potenzialità dei ragazzi, valorizzando le loro peculiarità e al contempo la dimensione del gruppo, come luogo elettivo per costruire conoscenze e sviluppare competenze. Si tratta, dunque, di predisporre le condizioni di accoglienza, serenità, condivisione, ascolto, fiducia e aiuto reciproco, promuovendo un atteggiamento ludico non solo in ciò che si propone, ma anche nel modo in cui si fa e nel senso che se ne dà. (Wikipedia)